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Aggiunto da il 2017-03-22

Perquisiti in tutta Italia i leader del movimento dei Forconi

In tutta Italia un’operazione della Digos su un documento istigatorio. Indagati i responsabili. Che replicano: “Era una provocazione, ci aspettavamo una reazione simile”

Perquisizioni domiciliari della polizia in tutta Italia nei confronti di leader ed esponenti del movimento “9 Dicembre – Forconi”. Un’operazione condotta dalla Digos di Latina, in collaborazione con quelle di Ascoli, Campobasso, Como, Firenze, Roma, Taranto, Treviso e il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.
Destinatari delle perquisizioni sono 18 persone appartenenti o vicine al movimento, che nei mesi scorsi avrebbero manifestato l’intenzione di mettere in atto una serie di azioni criminose finalizzate, in particolare, a dare esecuzione al cosiddetto “Ordine di cattura popolare”: un documento di 19 pagine, redatto da alcuni tra gli indagati, con cui si incitano i cittadini ad “arrestare” tutti i parlamentari, gli esponenti del governo e il presidente della Repubblica.
Lo scorso dicembre, a Roma, nei pressi di Montecitorio, un gruppo di aderenti al movimento aggredì l’ex parlamentare Osvaldo Napoli per eseguire il “primo arresto popolare di un politico”. L’intervento tempestivo di polizia e carabinieri scongiurò conseguenze peggiori e permise di identificare e denunciare 14 persone.
Nel corso delle indagini, secondo gli inquirenti, i 18 indagati si sarebbero messi in evidenza anche per aver postato sui social network proclami di rivolta sociale e per aver partecipato a iniziative di piazza illegali, come il tentativo di “arresto-farsa” dello scorso dicembre 2016 a Roma.

L'immagine usata dai Forconi per illustrare il documento: politici illegalmente eletti scappano dalla cattura

L’immagine usata dai Forconi per illustrare il documento: politici illegalmente eletti scappano dalla cattura

Gli uomini delle Digos stanno eseguendo, coordinati dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, una serie di perquisizioni nei confronti di leader ed esponenti del Movimento dei Forconi in diverse parti d’Italia: da Ascoli a Treviso, ed ancora Campobasso, Como, Firenze, Latina, Roma e Taranto.

I destinatari delle perquisizioni sono ovviamente i leader del movimento che hanno manifestato l’intenzione di realizzare  una serie di azioni per eseguire il cosiddetto “ordine di cattura popolare” (pubblicato il 29 dicembre 2016 sul blog del movimento), un documento redatto da alcune tra le persone ora indagate e dal contenuto fortemente provocatorio con il quale si incitano i cittadini ad “arrestare” tutti i parlamentari della Repubblica, gli esponenti del governo e persino il presidente della Repubblica.

Danilo Calvani, leader del “Movimento 9 dicembre” replica: “La nostra era una provocazione e ci aspettavamo una reazione simile. Ci processino pure, ma ci dicano se la sentenza della Consulta è giusta o no. Mi hanno sequestrato il computer per cercare qualcosa di eversivo. Siamo stati noi a presentare le denunce in varie procure d’Italia contro i politici, che occupano abusivamente il posto dopo la sentenza della Consulta e ci aspettavamo una reazione simile. Quello che ci viene contestato invece è che non possiamo sostituirci allo Stato”.

Tra i perquisiti ci sono anche i responsabili dell’aggressione al parlamentare forzista Osvaldo Napoli, avvenuta davanti a Montecitorio lo scorso 14 dicembre. L’intervento di polizia e carabinieri consentì di evitare conseguenze per Il deputato di Fi e identificare e denunciare 14 persone. Dalle indagini è inoltre emerso che gli indagati hanno depositato in alcuni uffici di polizia l’ “Ordine di cattura popolare” e hanno postato sui social network diversi proclami di rivolta sociale.

L’arresto di Osvaldo Napoli da parte dei ‘Forconi’

I forconi e il generale dell’arma

Il generale dell’arma afferma: “I cittadini possono arrestare in flagranza di reato, ma poi devono consegnare l’arrestato ai carabinieri perché facciano il resto, come da regolamenti della Repubblica italiana”

Cos’è “l’ordine di cattura popolare”

Il fantomatico documento, parte dall’accusa che le ultime elezioni politiche siano state riconosciute come non valide, poiché tutti i deputati eletti con il porcellum, dichiarato incostituzionale dalla sentenza della Consulta. Di conseguenza “l’Italia si trova in una grave situazione di insostenibilità giuridica, che si perpetua nel tempo, poiché la legge elettorale non viene appropriatamente cambiata per andare successivamente alle elezioni ristabilendo la legalità oltre che la democrazia. Tutto ciò continua a perpetrarsi ormai da tempo con grave rischio delle libere e democratiche Istituzioni della Repubblica”. Questo l’enunciato di massima, condivisibile non essendo del tutto contestabile né a rigore di logica né secondo i dettami di una legalità ormai andata ai nostri tempi in disuso.    Di conseguenza il corollario è che “tocchi al Popolo sovrano, per l’invano attesa giustizia e nell’inerzia intollerabile della magistratura e dei vertici delle forze di polizia, peraltro anch’essi abusivi in quanto nominati da governi abusivi, di procedere nei confronti dei governanti e dei parlamentari abusivi nei termini di legge”. Consequenzialmente l’autonominato Comitato per la Legalità “emana ordine di cattura popolare a carico delle persone, dianzi indicate (l’elenco va da Mattarella e Napolitano a tutti i singoli deputati) la cui esecuzione spetta alla polizia giudiziaria, avvertendo che se ciò non dovesse essere adempiuto saranno i cittadini ad operare in conformità alle norme in premessa e del codice di procedura penale”.  Ed è proprio sul fatto di volersi sostituire alle autorità esecutive che non trovano, quelli del “Movimento 9 dicembre”, un riscontro di legalità che li legittimerebbe ad una vera e propria azione-repressione di mero ordine pubblico. Proprio simpatici questi del “9 dicembre”, vero?

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