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Aggiunto da il 2013-03-25

E’ un evento unico, come mai nella storia della Chiesa e dell’uomo. Nemmeno quando si annoveravano i Papa e gli Antipapa: quando i primi combattevano contro gli altri, nelle scissioni e persecuzioni della Chiesa millenaria. Oggi abbiamo visto anche questo: due Papi, due uomini, probabilmente Santi, insieme che pregano per le sorti dell’Umanità! Mai avremmo immaginato di avere questo incredibile privilegio, di essere cioè contemporanei di una tale congiuntura storica che ci auguriamo favorevole e di svolta per tutta l’Umanità. Bergoglio e Ratzinger, Papa Francesco e Benedetto XVI, due uomini, due Papi che si incontrano e si scambiano con gentile affettuosità i doni ed i convenevoli tra due anime fraterne. Prima si incontrano all’atterraggio dell’elicottero nell’eliporto della residenza papale; poi nel salottino del palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, unico momento veramente privato della visita del nuovo pontefice a quello emerito, è durato circa 45 minuti. Dialogo che è avvenuto a due, senza neanche i segretari, mons. Georg Gaenswein e Alfred Xuereb. Un dialogo sul futuro della Chiesa che è stato il proseguimento del “colloquio già avviato” telefonicamente la sera dell’elezione e poi il 19 marzo. Temi e parole rimaste tra i due Papi, quello in carica e l’emerito, un incontro definito da padre Federico Lombardi “momento di altissima, profondissima comunione”. Nel corso del quale è stato da parte di Ratzinger rinnovato “questo suo atto di riverenza e di obbedienza al suo successore”, mentre “certamente Papa Francesco ha rinnovato la gratitudine sua e di tutta la Chiesa per il ministero svolto da Papa Benedetto nel corso del suo pontificato”. Si sono scambiati pensieri e doni. Bergoglio ha consegnato a Ratzinger un’icona della “Madonna dell’Umiltà” definendola tale e dedicandola a Papa Benedetto XVI per il suo grande gesto di abdicazione. La conversazione può aver affrontato temi anche più difficili e complessi, in particolare i dossier rimasti “aperti” e che Benedetto XVI ha deciso, prima che la sua rinuncia diventasse effettiva, di lasciare al successore: come quello sui lefebvriani o il rapporto dalla commissione d’inchiesta composta dai porporati Julian Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi su Vatileaks. Aspetto quest’ultimo, sicuramente legato alla riforma della Curia, voluta da tanti, pensata anche da Ratzinger, e ora arrivata ad un momento improrogabile, viste le nomine che Papa Francesco si appresta a fare, prima di tutte il successore del card. Tarcisio Bertone al posto chiave di Segretario di Stato. E’ possibile, quindi, che si sia trattato di una sorta di “consultazione”, considerando anche la grande esperienza che della Curia ha maturato Ratzinger nei tanti anni da cardinale prima e da papa poi. Con i tanti i temi aperti per la chiesa cattolica, dalla nuova evangelizzazione alla piaga della pedofilia. Al termine dell’incontro, Francesco e Benedetto hanno pranzato insieme con i due segretari. Immancabile ed emozionante il momento di preghiera: due Papi che si inginocchiano e pregano insieme come due fratelli per l’umanità intera.

Tratto dall’Osservatore Romano

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