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Aggiunto da il 2013-11-08

Con una decisione che ha sorpreso gli analisti più per la tempistica che per il contenuto, la BCE ha deciso l’ulteriore taglio del costo del denaro ora sceso ai minimi storici dello 0,25%. una decisione che interessa i mutuatari per le ripercussioni su finanziamenti a tasso variabile, ma che potrebbe non avere gli effetti sperati;  a calcolare le ripercussioni potenziali della manovra sui tassi dei mutui sono stati la ADUSBEF e la Federconsumatori, secondo i quali il taglio del costo del denaro porterà dei vantaggi solo se e le banche adegueranno il costo del denaro alle variazioni della BCE.     ”Ma perché le banche sono leste come lepri quando la banca centrale aumenta il costo del denaro, ma lente come lumache quando diminuisce?”

C’è da considerare che per i mutui a tasso variabile più recenti, lo spread imposto (arrivato anche al 4,5 per cento) supera di gran lunga il tasso applicato; pertanto anche un ritocco dell’euribor avrà scarsa influenza sul calcolo della rata. infatti i valori al 7-11-2013  del tasso interbancario europeo sono pari allo 0,129% per l’euribor ad 1 mese, dello 0,228% per quello a 3 mesi e dello 0,341% per il tasso a 6 mesi. certamente il mercato interbancario non abbatterà dello 0,25  quei valori, né è sperabile che le banche rivedano i pesantissimi spread imposti.

Nonostante un tasso di interesse per i muti molto basso, sono sempre di meno le famiglie italiane che decidono di acquistare una casa. In quasi tutta Italia (se si escludono solo alcune aree metropolitane privilegiate) nell’ultimo periodo c’è stata una diminuzione del prezzo delle abitazioni ma l’ostacolo principale, secondo gli agenti immobiliare, restano gli istituti bancari. Numeri esorbitanti, schemi da strozzinaggio, rigidità delle regolamentazioni e sfiducia sul mercato: con questi filtri le banche giudicano oggi la situazione finanziaria di chi richiede un prestito per la casa e in molti casi, anche per chi davvero non se l’aspetta, la risposta è no. La busta paga e il posto fisso oggi servono per chiedere un prestito personale, con tassi di interesse assai elevati, ma se parliamo di un mutuo casa allora gli ostacoli sono ben altri.

Pensate che questa sia l’unica ripercussione? E la crescita economica? Il credito non concesso alle Imprese Italiane rimaste orfane del sistema bancario che invece in altri stati europei garantisce la crescita e quindi l’occupazione??