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Aggiunto da il 2016-04-20

Hyperloop potrebbe essere il treno del futuro: sarà in grado di viaggiare ad oltre mille chilometri orari. Da Milano a Parigi in meno di 1 ora

Hyperloop, il supertreno: una capsula che si libra sospesa all’interno di un tubo a bassa pressione e, a 1200 km orari, può collegare in 25 minuti Milano a Roma.

Questi i numeri dell’ambizioso progetto di Elon Musk, il presidente di Tesla Motors.

Un progetto grandioso che debutterà all’Expo di Dubai e collegherà la capitale araba ad Abu Dhabi: 145 chilometri in 9 minuti e 40 secondi.

La capsula, viaggiando all’interno di un tubo svuotato d’aria a 10 pascal per incontrare meno resistenza, grazie all’utilizzo di un compressore – che convoglia l’aria verso la parte posteriore – potrà raggiungere velocità fino a 760 mph (1.200 km/h), con un ridottissimo consumo di energia elettrica.

Hyperloop, sostenibile perché in grado, attraverso il movimento dell’aria, di generare elettricità maggiore di quella consumata, sarà dotato di pannelli solari.

Si viaggerà al riparo da agenti atmosferici, dalla presenza di altri mezzi, animali e addirittura al sicuro da attacchi terroristici, grazie a un sistema di rilevazione e sicurezza attivo e passivo, che monitorerà i tubi internamente ed esternamente, mentre i piloni saranno a prova di terremoto.

Intanto, in attesa di viaggiare a 1200 km/h, ci “accontentiamo” di un mezzo progettato per una velocità massima di 400 km/h e di una velocità commerciale di 360 km/h: il Frecciarossa 1000 nato in casa Trenitalia. Costruito con il 96,7 % di materiali completamente rinnovabili, rappresenta il treno più ecologico e veloce mai visto sulle linee ferroviarie nazionali.

Hyperloop, il treno da 1000 km/h che promette di collegare i 570 km tra San Francisco e Los Angeles in 35 minuti, potrebbe montare sospensioni progettate in Italia. Nello specifico il genio è quello di un gruppo di studenti dell’Istituto Superiore Sant’anna e dell’Università di Pisa.

Emanuele Raffaele, Luca Cesaretti, Lorenzo Andrea Parrotta, Tommaso Sartor, Giorgio Valsecchi, Sandro Okutuga e Giulio De Simone – tra i 24 e i 26 anni – hanno sviluppato un progetto che a fine mese concorrerà allo SpaceX Hyperloop Pod Design Weekend organizzato presso la Texas A&M University (Austin).

In caso di vittoria riceveranno un premio in denaro e la possibilità di contribuire alla realizzazione di questo rivoluzionario mezzo di trasporto, immaginato nel 2013 daElon Musk – il patron delle auto elettriche Tesla. Il primo prototipo di Hyperloop sarà testato in scala 1:2 la prossima estate su un tracciato di circa 1 miglio.

Hyperloop monterà Rendering le sospensioni italiane

Hyperloop monterà Rendering le sospensioni italiane

“Nel 2015 SpaceX ha lanciato l’Hyperloop Pod Competition a livello internazionale per avvicinare finanziatori e coinvolgere aziende, enti accademici nonché studenti”, spiega a Tom’s Hardware Emanuele Raffaele, oggi PHD presso l’Università di Pisa. “Nasce comunque come progetto open”. Tutto è iniziato con la tesi di Luca Cesaretti e Lorenzo Andrea Parrotta. Le sospensioni non possono che essere fondamentali per un treno super-veloce che vuole viaggiare in canali depressurizzati (un millesimo rispetto al normale) e avvantaggiarsi della conseguente riduzione d’attrito. Dopodiché il gruppo (Hyperloop Team Pisa) si è allargato e le istituzioni accademiche hanno dato pieno appoggio. In poco meno di 6 mesi, considerate anche le competenze messe in gioco, è stato possibile realizzare il progetto di uno dei sottosistemi principali, ovvero le sospensioni.Il team italiano, considerando un Pod (modulo di trasporto) a levitazione su cuscinetto d’aria - ma Musk potrebbe prediligere la levitazione magnetica (MAGLEV) - ha studiato più tecnologie di sospensione. Sebbene al momento preferiscano non svelare i dettagli e attendere l’evento di Austin, Emanuele Raffaele confida nel fatto che le opzioni non possono essere poi tante. Esclusa la classica sospensione passiva, che ad alte velocità inficerebbe il confort dei passeggeri, rimangono solo quelle attive e semi attive basate su fluidi magnetoreologici.  In pratica qualcosa di simile a ciò che viene impiegato in Formula 1 o sulle auto supersportive. I ferrofluidi ad esempio grazie all’attivazione di campi magnetici si polarizzano e variano di conseguenza le loro caratteristiche dinamiche. L’ammortizzazione quindi cambia in relazione a cosa i sensori rilevano e a come le centraline reagiscono per ottenere confort e “tenuta di strada”.

Hyperloop progetto con capsule viaggianti nei tubi ed alimentato da pannelli solari

Hyperloop progetto con capsule viaggianti nei tubi ed alimentato da pannelli solari

“Il nostro obiettivo è farci inglobare da un team più grande, un’azienda oppure un centro ricerca”, conclude il ricercatore. “Oppure avere finanziatori per la costruzione anche del Pod. Il disegno di progettazione su CAD è terminato, ora bisognerebbe passare alla fabbricazione”.

Potrebbe farsi avanti anche una realtà aerospaziale italiana. Emanuele Raffaele è originario di Trani, 100 km di distanza dalla BlackShape di Monopoli, gioiello industriale pugliese specializzato nella produzione di aeromobili ultraleggeri in fibra di carbonio. Il suo fondatore, Angelo Petrosillo, per di più è un ex allievo del Sant’Anna.

Hyperloop: capsula in sezione con passeggeri a bordo

Hyperloop: capsula in sezione con passeggeri a bordo