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Aggiunto da il 2015-04-27

Un’enorme valanga sull’Everest catturata in video

Il momento terribile in cui una mortale valanga ha colpito un Base Camp del Mt Everest è stato catturato su pellicola.

La VALANGA ENORME che ha colpito Monte Everest sul Base Camp a seguito del terremoto del Nepal è stata catturata su pellicola dallo scalatore tedesco Jost Kobusch.

Il terremoto di magnitudo 7.8, il cui epicentro è stato 77 km a nord ovest di Kathmandu, e quasi 170 chilometri di distanza dal Monte Everest, è stato sentito dagli alpinisti sulla vetta più alta del mondo, prima che la valanga colpisse. Il bilancio delle vittime ha raggiunto oltre 3600 in totale, ma essendo le comunicazioni molto scarse in molte aree remote, si prevede che questo numero aumenterà con il passare delle ore.

Aprile-giugno è la stagione delle arrampicate sui picchi dell’Everest ed una stima realistica prevede almeno 1.000 uomini tra alpinisti stranieri e Sherpa che si trovavano al campo base o in montagna, quando la valanga ha colpito.

Giorno di morte sul monte Everest

Giorno di morte sul monte Everest

Giorno di morte sul monte Everest
I dati attuali confermano che almeno 19 persone sono state uccise e altre 60 ferite per la valanga, tra cui un australiano della missione “Treks and Expeditions The Dreamers”. Il bilancio delle vittime eclissa i 16 morti che sono stati uccisi da una cascata di ghiaccio durante la stagione di arrampicata dello scorso anno, rendendo questo evento il più mortale nella storia dell’Everest. Il diciottenne Queenslander Alyssa Azar, che stava tentando di diventare il più giovane australiano a scalare l’Everest, sembra sia al sicuro. Così anche per Peter il figlio di Sir Edmund Hillary che stava facendo trekking sul Monte Everest con un gruppo di kiwi, sembra sia rimasto illeso. Almeno sei elicotteri sono atterrati al campo base dell’Everest per il trasporto aereo dei feriti più gravi. C’è un gruppo di scalatori bloccati a Camp I, che erano al di sopra della valanga e sono rimasti illesi. Tuttavia, il percorso giù per il ghiacciaio del Khumbu è stato distrutto, in modo tale che adesso saranno le apparecchiature di ricezione e navigazione GPS ad iniziare l’arduo compito di stabilire una nuova strada sicura verso il basso.