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Aggiunto da il 2015-06-06

Puglia Coop rosse, sciopero di 1600 dipendenti. Nella foto Mimmo Mignano acclamato dai suoi compagni

Puglia Coop rosse, sciopero di 1600 dipendenti.
Nella foto Mimmo Mignano acclamato dai suoi compagni

Dodici i punti vendita in affanno
La società ha dichiarato 227 esuberi e la trattativa coi sindacati è saltata
Lo sciopero di 24 ore è in corso negli iper di tutta la Puglia

Puglia Coop rosse sciopero di 1600 dipendenti

Poletti il ministro del lavoro dei negrieri ha fatto carriera proprio cominciando dallo sfruttamento degli operai delle Coop, nate in tempi non sospetti come “rosse”. In Puglia la Coop dichiara 277 esuberi: persone a rischio del posto di lavoro che rappresenta l’unico sostentamento di famiglie già sotto la soglia di povertà. Poletti con Renzi padrino del Jobs Act può andarne fiero: ha preparato le regole ad hoc per sostituire i dipendenti, assumendone di nuovi sotto ricatto del licenziamento facile.

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BARI – È scattato questa mattina lo sciopero dei 1600 dipendenti dei 12 punti vendita di Coop Estense in Puglia. La società cooperativa ha dichiarato 227 esuberi: la trattativa con i sindacati è saltata il 21 maggio e la questione sarà discussa oggi al ministero del Lavoro a Roma. Intanto i lavoratori hanno deciso di scioperare per 24 ore. Le percentuali di adesione vanno dal 50% della struttura di Andria al 90% di quella di Gioia del Colle, con enormi difficoltà per la direzione dei punti vendita che sono comunque aperti un po’ ovunque: in alcuni casi, alle casse ci sono anche direttori e capi reparto. Nel supermercato di via Fanelli a Bari, invece, l’adesione è totale. A Bari, davanti all’iper di Bari Santa Caterina, è arrivata anche la neo eletta consigliera del Movimento 5 Stelle, Antonella Laricchia.
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I punti di vendita:

Lo sciopero è in corso anche negli iper di Bari Japigia e Viale Pasteur, Molfetta, Foggia, Barletta, Brindisi, Taranto e Lecce. I sindacati, alla vigilia dello sciopero, avevano annunciato non pochi problemi. Mari Manocchio, segretaria regionale della Filcams Cgil, parla senza mezzi termini di “pratiche intimidatorie finalizzate a non far aderire i lavoratori allo sciopero, messe in atto anche durante l’orario di lavoro”. Lo stato di agitazione è stato proclamato in maniera unitaria da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil perché è saltata ogni forma di trattativa con la società cooperativa, che ha avviato a marzo le prime 147 procedure di mobilità. Successivamente, si era discusso di un accordo che avrebbe consentito di evitare i 227 licenziamenti, in cambio della sospensione di alcune voci del contratto integrativo (su premi produzione, festivi e simili) più la sperimentazione dell’esternalizzazione dei reparti alimentari per due anni, in tre strutture. In queste sarebbe stata applicata la cigs a rotazione a tutti i lavoratori. Il 21 maggio Coop ha rinunciato alle esternalizzazioni, decidendo anche di ridurre le cifre da “risparmiare” in un anno a 1,3 milioni. In cambio, però, ha chiesto di poter sperimentare altre forme di terziarizzazione, ad esempio per l’allestimento degli scaffali, ricorrendo al lavoro notturno. La proposta è stata rifiuta dai sindacati.

Puglia Sciopero Coop

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La disperazione di un operaio:

“Operai, basta lamentarsi e sperare nella giustizia borghese. La magistratura borghese è funzionale al sistema di sfruttamento e applica la legge fatta da politicanti corrotti e asserviti ai padroni. L’ultima è il Jobs Act, e la stessa costituzione che tutti da Dx e da Sx, i sindacati, definiscono la più bella al mondo prevede la sottomissione degli operai alla schiavitù del lavoro salariato. Art.1- Art 42. Operai, ricorrere alla giustizia borghese è una pratica illusoria e controproducente, chiedere clemenza agli aguzzini non serve a un cazzo, e legittima i nemici di classe. I padroni, ci licenziano, ci danno salari da fame, ci ammazzano sul lavoro, ci rendono mutilati, inquinano il territorio e le falde acquifere e sono innocenti, siamo noi i veri criminali che ci ribelliamo alla schiavitù e alla vita di merda che i padroni ci fanno fare. Tutti parlano di coesistenza sociale, noi che produciamo la ricchezza del paese siamo schiavi e viviamo una vita fatta di miseria e loro fanno la vita da nababbi. Operai, solo creando un rapporto di forza, possiamo spezzare le catene della schiavitù. Rendiamoci politicamente indipendenti, organizziamoci in modo indipendente, costruiamo il partito operaio
PS: OPERAI SIAMO UNA FORZA CHE UNITA NESSUNO PUO’ FERMARE: SENTENZE, LEGGI, APPARATO REPRESSIVO SONO SOLO UNA TIGRE DI CARTA, NOI NON CI RENDIAMO CONTO DELLA NOSTRA FORZA E, DICIAMOCI LA VERITA’, TRANNE POCHI CASI NON CI RIBELLIAMO ALLA SCHIAVITU’, CI AFFIDIAMO ANCORA AI NOSTRI CARNEFICI,A POLITICANTI E A SINDACATI ASSERVITI.LA LOTTA DEGLI OPERAI TURCHI CON TUTTI I SUOI LIMITI E’ UNA LOTTA DI ROTTURA E VA SOSTENUTA NON CON FRASI DI CIRCOSTANZA MA LOTTANDO CONTRO I NOSTRI SFRUTTATORI”

Pubblicato da Alanza53 il 6 giugno 2015 alle 12:46 PM

Tratto da

“OPERAI CONTRO”
Giornale per la critica, la lotta,
l’organizzazione degli operai
contro lo sfruttamento

http://www.operaicontro.it/?p=9755730775