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Aggiunto da il 2014-05-06

Sono sospettati ancora loro, i miliziani di Boko Haram, di aver rapito oggi altre otto ragazze di età compresa tra gli 8 ed i 15 anni, da un piccolo villaggio nel nord-est del paese, in un raid notturno nella roccaforte della setta nello stato del Borno… La notizia arriva dopo che i ribelli islamici avevano minacciato di vendere come schiave più di 270 ragazze rapite precedentemente da una scuola secondaria di Chibok il 14 aprile scorso, e che il gruppo islamista sta ancora tenendo sotto sequestro.

Testimoni sostengono che le adolescenti sono state caricate sui camion militari e portate via insieme a del bestiame rubato.

Quest’ultimo raid del gruppo armato è avvenuto un giorno dopo aver pubblicato un video nel quale si minacciava di vendere come “schiave” le 276 studentesse adolescenti rapite tre settimane fa.
Il leader del gruppo estremista islamico nigeriano Boko Haram ha dichiarato in quel video che più di 270 studentesse sono state strappate dai loro dormitori per diventare “schiave” e che progettava di venderle sul mercato.
Il leader del gruppo armato Boko Haram, Abubakar Shekau aveva pubblicato quel video messaggio tanto vaneggiante quanto delirante, dove sosteneva che la sua milizia aveva rapito le ragazze e che stava per venderle.

Il leader del gruppo estremista islamico nigeriano Boko Haram minaccia di vendere i quasi 300 studentesse adolescenti rapite da una remota scuola nel nord-est tre settimane fa, eccolo nel videotape pubblicato Lunedi 5 maggio scorso:

“Ho rapito le vostre ragazze” – dice l’uomo nel video, che dichiara di essere Abubakar Shekau, il leader del gruppo, il video è stato pubblicato anche dal Guardian – “Io le venderò al mercato, da Allah. Io le venderò e le farò sposare. C’è un mercato per la vendita di esseri umani”.
“Voglio sposare una donna dell’età di 12 anni. Farò sposare una ragazza all’età di nove anni” – ha detto esaltandosi, in un altro punto del video.
“Le donne sono schiave. Voglio rassicurare i miei fratelli musulmani che Allah dice che le schiave sono consentite nell’Islam” – ha aggiunto, in un apparente riferimento a un’antica tradizione di schiavizzare le donne catturate durante la jihad, o guerra santa.
Parlando quella che nel nord della Nigeria viene chiamata lingua “Hausa”, nel corso di un vagheggiante discorso lungo quasi un’ora, ha minacciato ulteriori attacchi contro le scuole ed ha avvertito la comunità internazionale di non farsi coinvolgere in Nigeria per una qualsiasi rappresaglia. Shekau ha definito “l’educazione occidentale… un complotto contro l’Islam” e ha esortato i suoi combattenti ad uccidere studenti e insegnanti.

Abubakar Shekau il pazzo

Abubakar Shekau:Nato a Shekau, un povero villaggio in Yobe, uno degli stati più poveri a nord-est della Nigeria, si crede di essere di età compresa tra 40 e 45. Crebbe in una semplice casa di fango e paglia, tipico della zona e ha studiato a livello locale scuole coraniche prima di trasferirsi a Maiduguri, la capitale dello stato di Borno, casa spirituale di Boko Haram.

Abubakar Shekau:Nato a Shekau, un povero villaggio in Yobe, uno degli stati più poveri a nord-est della Nigeria, si crede essere di età compresa tra 40 e 45. Cresciuto in una semplice casa di fango e paglia, tipica della zona, ha studiato a livello locale nelle scuole coraniche prima di trasferirsi a Maiduguri, la capitale dello stato di Borno, casa spirituale del gruppo armato Boko Haram.

Abubakar Shekau faceva parte dei componenti di spicco, un trio di studenti di teologia, il cui movimento è cresciuto nel gruppo integralista islamico ed il cui nome significa letteralmente: “l’educazione occidentale è sbagliata”.
Ma poco si sa circa l’uomo più ricercato della Nigeria, che gli Stati Uniti e il Regno Unito, lo scorso anno, hanno designato come il terrorista integralista islamico ricercato numero uno. Il Dipartimento di Stato ha offerto infatti una ricompensa di 7 milioni di $ (dollari USA) per informazioni su dove si trovasse – superiore persino di 5 milioni di $ a quelli offerti per i comandanti delle altre filiali regionali di al-Qaeda, come la sede del Mali al-Qaida nel Maghreb islamico.
Un intermediario di Boko Haram ha detto che Shekau era molto esigente circa la sua igiene personale, ma che rifiutava il lusso, ritenendolo un segno di debolezza. I visitatori di sesso maschile sono stati a volte rimproverati per aver indossato dei pantaloni lunghi che arrivavano sotto le caviglie, che alcuni musulmani considerano una violazione delle Hadith, o “racconti” sui fatti attribuiti al profeta Maometto. Ma la sua personalità e la sua autorità significava molto per i suoi comandanti e sottoposti; la sua leadership dittatoriale aveva indotto alla fuga persino la fazione rivale di Ansaru, secondo un alto funzionario della sicurezza interna nigeriana. La fazione di Ansaru differiva principalmente da quella di Shekau per il desiderio esplicito di evitare di uccidere dei musulmani: questo stesso gruppo armato però si era reso responsabile nel 2011 in Nigeria del rapimento e dell’uccisione di un ostaggio britannico ed uno italiano.
“Egli è il più pazzo di tutti i comandanti. Crede davvero che sia normale uccidere chiunque sia in disaccordo con lui .. Sia esso un bambino o un collega musulmano. I suoi comandanti hanno paura di lui” – ha detto l’intermediario.
Le forze di intelligence della Nigeria si sono varie volte vantate di aver ucciso il leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, solo per indurlo a comparire in pubblico. Ma gli analisti credono anche Shekau ha almeno un doppio, forse un sosia. Un alto funzionario della sicurezza presso l’ufficio antiterrorismo della Nigeria ha detto che Shekau è stato gravemente ferito in una serie di raid aerei l’anno scorso e si credeva si fosse rifugiato inizialmente nel Mali, poi nelle grotte del Camerun di Gwoza, per la guarigione ed il recupero.

BringBackOurGirls protest: Un dimostrante a Londra protesta contro il fallimento del governo nigeriano, per salvare le studentesse rapite dagli estremisti di Boka Haram.

BringBackOurGirls protest: Un dimostrante a Londra protesta contro il fallimento del governo nigeriano, per salvare le studentesse rapite dagli estremisti di Boka Haram.

Il messaggio agghiacciante è venuto quando la polizia ha interrogato ‘Gbenga Sesan – l’attivista protagonista dietro i popolari Twitter della campagna “BringBackOurGirls” – e le due donne che hanno contribuito ad organizzare proteste per chiedere al governo di fare di più per salvare le ragazze.
Saratu Angus Ndirpaya e Naomi Mutah Nyadar sono state arrestate dopo aver partecipato ad un incontro con la moglie del presidente, la signora Patience Jonathan, la quale, in maniera alquanto bizzarra, ha dichiarato che i rapimenti di massa non si erano mai verificati e che si ritenevano essere invece parte di una vera e propria cospirazione per far deragliare la campagna presidenziale del marito per le elezioni del prossimo anno.

La first lady della Nigeria Patience Jonathan

La first lady della Nigeria Patience Jonathan


23/03/2014  Il presidente della Nigeria Jonathan e la first lady Patience in colloquio privato con Papa Francesco

23/03/2014 Il presidente della Nigeria Jonathan e la first lady Patience in colloquio privato con Papa Francesco

Il presidente Jonathan Goodluck non ha commentato pubblicamente i rapimenti, non intervenendo in merito alla questione per almeno due settimane e la gestione maldestra del caso da parte del governo ha scatenato proteste in quasi tutte le principali città dell’intera nazione.

Jonathan ha promesso domenica sera che il governo avrebbe riportato le ragazze dalle loro famiglie. – “Questo è un periodo di dura prova per il nostro paese. Veramente doloroso” – ha detto.

Il presidente Goodluck Jonathan ha accolto una proposta degli Stati Uniti di inviare un team americano in Nigeria per sostenere la ricerca per le ragazze rapite

Il presidente Goodluck Jonathan ha accolto una proposta degli Stati Uniti di inviare un team americano in Nigeria per sostenere la ricerca per le ragazze rapite

I diplomatici dicono che il governo è in trattative con il Regno Unito e gli Stati Uniti per l’assistenza nel rafforzamento della sicurezza stessa del Paese.

Mallam Mpur, le cui due nipoti sono tra le ragazze rapite, ha detto che i genitori sono stati avvolti dallo sconforto più assoluto, quando hanno appreso che le loro ragazze potevano essere vendute come “spose” agli estremisti. Non poteva ancora affrontare, raccontando ai genitori ed ai parenti che si riunivano nella sua casa per gli aggiornamenti quotidiani e l’assistenza sulle più recenti minacce, ha aggiunto così infine: “Tra poche ore sarà esattamente tre settimane da quando le nostre ragazze sono state portate via, contiamo ogni ora, ogni minuto che passa! Tutto quello che posso dire è… come genitori siamo disperati e siamo disposti a chiedere anche l’elemosina pur di salvare le nostre bambine. Se il governo nigeriano non ci può aiutare, non c’è vergogna nel fare appello ad altri paesi africani ed alla comunità internazionale per chiedere aiuto”.

I manifestanti chiedono la liberazione delle studentesse rapite davanti alla sede del governo dello stato, a Lagos, in Nigeria.

I manifestanti chiedono la liberazione delle studentesse rapite davanti alla sede del governo dello stato, a Lagos, in Nigeria.

Alcuni genitori dicono che i loro tentativi di trasmettere informazioni alle autorità sono stati infruttuosi.
Farmer Dauda ha detto che sua figlia lo ha chiamato la scorsa settimana, da un campo di addestramento per i miliziani nella foresta. – “Uno di questi personaggi appartenenti al Boko Haram è venuto al telefono e ci ha detto di non preoccuparci, che nostra figlia è in mani sicure” – ha dichiarato al Guardian – “L’uomo ci ha detto, inoltre, di averci avvertito di non mandare i nostri figli a scuola e che questa è la conseguenza del non averlo ascoltato. Poi ci ha detto che se siamo pazienti e seguiamo scrupolosamente i loro ordini, vedremo di nuovo nostra figlia. Ma il governo non è interessato ad ascoltare quando cerchiamo di parlare con questi criminali.”
Circa 50 ragazze sono fuggite approfittando della confusione, alcune saltando fuori dai camion in corsa e fuggendo per chilometri a piedi attraverso la fitta foresta di Sambisa. Due ragazze sono rimaste uccise dal morso dei serpenti, secondo quanto riferito dagli intermediari in contatto con i miliziani.
Un anziano di Chibok, la cui casa è stata bruciata, durante il raid durato cinque ore dei Boko Haram, ha detto che la vita ormai per lui stava continuando in un continuo stato di terrore. – “Ogni piccolo rumore che sentiamo durante la notte, scatena le nostre paure, così corriamo tutti nella boscaglia temendo per la nostra vita” – ha detto il vecchio abitante del villaggio, aggiungendo che alcune famiglie per ovviare al problema, avevano organizzato dei veri e propri turni di guardia notturna.

L’Associazione Cristiana della Nigeria ha pubblicato domenica scorsa un elenco delle 180 ragazze cristiane, circa i due terzi del totale (276) tra quelle disperse.

“Figlie di Sion prese prigioniere, per essere trattate come schiave e vendute in matrimonio a persone impure” – Così è stato sottotitolato il triste elenco.

La sua pubblicazione è stata ampiamente criticata dalla maggior parte dei nigeriani, definendola un segno di come la rabbia per i rapimenti ha colmato le tensioni settarie equamente divise che a volte divampano tra musulmani e popolazione cristiana.

Goodluck Jonathan con la moglie  Patience Jonathan

Goodluck Jonathan con la moglie Patience Jonathan


In una trasmissione televisiva andata in onda domenica scorsa, la first lady, che non detiene alcuna sede ufficiale né ruolo governativo, è stata vista alternativamente prima piangere e poi rimproverare i membri della comunità, nel corso di un incontro per discutere sul problema dei rapimenti. Ha messo in guardia contro ulteriori marce di protesta: “.. State giocando un brutto gioco. Non utilizzate gli studenti e le donne per una ulteriore dimostrazione di protesta! Fermiamoci a Borno, lasciamola terminare lì questa controproducente manifestazione” – ha riferito Patience Jonathan all’agenzia di stampa ufficiale della Nigeria.

Un funzionario della scuola che era alla riunione ha detto: “Lei ci ha detto che non eravamo patriottici, continuando con le proteste, che eravamo noi stessi paragonabili a dei membri di Boko Haram e che abbiamo voluto disonorare il paese”.

L’approvazione e le valutazioni del presidente hanno preso una piega diversa quando egli ha affermato che la sicurezza si è deteriorata per la corsa alle elezioni del prossimo anno. In una chat multimediale settimanale che va in onda nella tarda serata di domenica, il presidente Jonathan ha negato che la sicurezza è peggiorata, nonostante le due bombe alla periferia di Abuja, la capitale, che hanno provocato 105 morti il ​​mese scorso. – “Credo che ci stiamo riuscendo” – ha detto Goodluck Jonathan.

Il governo ha lanciato una massiccia operazione di sicurezza nella capitale questa settimana che si prepara ad ospitare il World Economic Forum, in cui dignitari e capi di stato discuteranno sulla crescita economica e la storia dell’Africa.

Nigeria's Borno state La regione del Borno nello stato della Nigeria

Nigeria’s Borno state
La regione del Borno nello stato della Nigeria


Tutti gli stati della Nigeria

Tutte le regioni della Nigeria


La regione del Borno nello stato della Nigeria

La regione del Borno nello stato della Nigeria

L’evento è stato organizzato in Nigeria con grandiosi (e dispendiosi) preparativi, il “World Economic Forum”: lo sfarzo del meeting internazionale sfuggirà però ai nigeriani più ordinari. Seduta su una sedia di plastica al di fuori della stazione di polizia di Abuja, tristemente sconsolata una donna, che aveva viaggiato fino da Chibok per protestare, intervistata ha detto: “Non sappiamo perché il governo ci sta trattando come se contassimo meno che delle bestie, ma questo è doloroso e ci fa molto male.”

ULTIMORA: L’amministrazione Obama ha offerto di aiutare il governo nigeriano a trovare le studentesse rapite dal gruppo militante islamico di Boko Haram: