Print Friendly, PDF & Email
Print Friendly, PDF & Email

Aggiunto da il 2016-01-28

Allarme pandemia VIRUS ZIKA: dopo sud e centro America anche casi accertati in nord America (7 stati in USA) ed adesso in Europa: Italia, Spagna, Danimarca, Svizzera…!

Una cittadina italo-venezuelana è stata curata circa un mese fa in Veneto poiché affetta dal virus Zika. Ricoverata a Treviso, la donna – fa sapere l’assessore alla sanità, Luca Coletto – è guarita dopo pochi giorni ed è stata dimessa. E’ il quinto caso in Italia dopo gli altri 4 dello scorso anno, tutti guariti.
“La sanità veneta – prosegue l’assessore Coletto nel tentativo di sdrammatizzare – monitora da tempo la presenza del virus Zika, sia nelle zanzare che ne sono il vettore, sia negli umani. La situazione è quindi completamente sotto controllo e non c’è alcun motivo di allarme.  Zika è da tempo monitorato in tutte le persone che presentino stati febbrili compatibili con il virus, principalmente provenienti dall’estero, assieme agli altri virus tipici delle zone tropicali e subtropicali, come ad esempio la malaria, quello più preoccupante, e la febbre dengue.  Non solo, ma questo virus fa parte di quelli ricercati nelle zanzare nell’ambito del sistema regionale di sorveglianza attivo da giugno a novembre, assieme al più noto West Nile. Se c’è lo troviamo e lo curiamo”.

Una persona è risultata positiva al virus Zika anche in Danimarca. Lo riferisce l’agenzia Ritzau. E’ il primo caso accertato nel Paese. La preoccupazione cresce anche nel resto dell’Europa, dove sono stati registrati, in Gran Bretagna, Italia e Spagna, primi casi di infezione da in persone che rientravano da viaggi nei Paesi dove è presente la zanzara Aedes, vettore dell’infezione.
La scorsa settimana erano stati segnalati tre casi di contagio dal servizio sanitario britannico. Anche il cittadino danese che ha contratto il virus aveva viaggiato in Centro e Sud America, secondo quanto riferito dalla radio Dr che cita fonti ospedaliere della città di Aarhus.

L’infezione, trasportata dalla zanzara Aedes Aegypti, è particolarmente diffusa in Sudamerica, ma si sta estendendo nei Paesi del Centro America. Anche negli Stati Uniti si segnalano i primi quattro casi di persone che hanno contratto il virus mentre si trovavano all’estero. Mentre i casi accertati sono saliti a 18 in 7 states degli USA

L’isola caraibica di Portorico ha comunicato di aver diagnosticato la malattia in 19 persone, nessuna delle quali fortunatamente incinta, il gruppo più a rischio per le conseguenze sul nascituro. E la Colombia insieme con il Brasile (più colpito il Brasile con 3893 casi di neonati con microcefalia acclarati fino ad Ottobre 2015), ha decretato il primo livello di allerta con la previsione di 600.000 casi di infezione per il 2016. Ad oggi sono stati confermati 13.808 casi di cui altre 890 donne incinte.

La Casa Bianca ha detto che “il presidente ha posto l’accento sulla necessità che vengano accelerate le ricerche per ottenere test diagnostici piu rapidi e per sviluppare vaccini e terapie, oltre che fornire una migliore informazione”.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha fatto sapere che il virus si diffonderà rapidamente in tutto il territorio dell’America, esclusi Cile e Canada. Il virus viene trasmesso dalle zanzare ed è presente nel sangue delle persone infette. La malattia in sè non è pericolosa, ma in coincidenza con l’epidemia in Brasile e in altri Paesi si è verificato un netto aumento delle nascite di bambini affetti da microcefalia, grave malformazione notevolmente invalidante del cranio e del cervello.